IL RETTORE
  Visto l'art. 4 dello statuto dell'Universita' degli studi di Lecce,
approvato  con  decreto rettorale n. 685 del 7 marzo 1996, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 71 del 25 marzo 1996;
  Visto lo statuto dell'Universita' di Lecce, approvato  con  decreto
del Presidente della Repubblica 22 giugno 1968, n. 1200, e successive
modificazioni ed integrazioni;
  Visto   il  testo  unico  delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto il regio decreto-legge 20 giugno 1935,  n.  1071,  convertito
nella legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Visto  il  regio  decreto  30 settembre 1938, n. 1652, e successive
modificazioni;
  Vista la legge 11 aprile 1953, n. 312;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.
382;
  Vista la legge n. 168/1989;
  Vista la legge n. 341/1990;
  Rilevata la recessita' di apportare  le  modifiche  di  statuto  in
deroga  al termine triennale di cui all'ultimo comma dell'art. 17 del
testo unico n. 1592 del 31 agosto 1933;
  Viste le deliberazioni dei competenti organi accademici  di  questa
Universita',   consiglio  di  facolta'  di  magistero,  consiglio  di
amministrazione e senato accademico rispettivamente in data 28 giugno
1995, 24 luglio 1995 e 25 luglio 1995 con cui approva la modifica  di
statuto  relativa  alla  trasformazione  della  scuola diretta a fini
speciali per assistenti sociali in corso di diploma universitario  in
servizio sociale;
  Vista la delibera del consiglio di facolta' di magistero in data 24
gennaio  1996,  con  cui  veniva  recepita  la tabella XLIV di cui al
decreto ministeriale 23 luglio 1993;
  Visto il decreto rettorale n. 915 in data 30 aprile 1996,  con  cui
si  trasforma  la  facolta' di magistero in facolta' di scienze della
formazione;
  Visto il parere favorevole del  Consiglio  universitario  nazionale
espresso in data 14 giugno 1996;
  Viste  le  deliberazioni dei competenti organi collegiali di questa
Universita';
  Vista la delibera della facolta' di magistero in data 26  settembre
1996, con cui veniva determinato il numero degli iscrivibili al corso
di diploma universitario in servizio sociale;
                              Decreta:
  Lo  statuto  dell'Universita' degli studi di Lecce e' ulteriormente
modificato come appresso:
  (Omissis).
                               CAPO IV
                FACOLTA' DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
  La facolta' di scienze della formazione conferisce:
    a) la laurea in scienze dell'educazione;
    b) la laurea in psicologia;
    c) la laurea in materie letterarie;
    d) il diploma universitario in servizio sociale.
  (Omissis).
                           Articolo unico
              DIPLOMA UNIVERSITARIO IN SERVIZIO SOCIALE
  L'iscrizione al corso e' regolata in conformita' alle norme vigenti
in materia di accesso agli studi universitari.
  Il corso di diploma ha lo scopo di fornire agli studenti conoscenze
adeguate  di  metodi  e  contenuti  culturali  e scientifici volte al
conseguimento del livello formativo richiesto dall'area professionale
del servizio sociale.
  In particolare il corso di diploma fornira'  competenze  specifiche
volte  a  prevenire  e  risolvere  situazioni  di disagio di singoli,
gruppi o comunita' nell'ambito del sistema organizzato delle  risorse
sociali;   a   promuovere   e  coordinare  nuove  risorse,  anche  di
volontariato;  a  svolgere  compiti  di  gestione,  organizzazione  e
programmazione  e  direzione dei servizi sociali a contribuire ad una
diffusione delle strategie di informazione sociale sui servizi e  sui
diritti degli utenti.
  La  durata del corso di diploma e' di tre anni. Al compimento degli
studi viene conseguito il titolo di assistente sociale.
  All'atto del recepimento dell'ordinamento didattico da parte  delle
singole  universita',  gli organi competenti indicheranno le facolta'
che, per  ciascuna  delle  aree  previste  dall'art.  5  del  decreto
ministeriale  23  luglio  1993, dovranno assicurare, secondo le norme
vigenti, la copertura degli insegnamenti del corso.
  Il numero degli iscritti a  ciascun  anno  di  corso  e'  stabilito
annualmente  dal senato accademico, sentito il consiglio di facolta',
in base alle strutture disponibili, alle  esigenze  del  mercato  del
lavoro   e   secondo   i   criteri  generali  fissati  dal  Ministero
dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica  ai  sensi
dell'art. 9, comma 4, della legge n. 341/90.
  Le modalita' delle eventuali prove di ammissione sono stabilite dal
consiglio di facolta'.
  Ai  fini  del  proseguimento  degli  studi,  il corso di diploma e'
riconosciuto  affine  ai  corsi  di  laurea  in  sociologia,  scienze
dell'educazione  (indirizzo  extra  scolastico)  e  scienze politiche
(indirizzo politico-sociale o sociologico).
  Nell'ambito dei corsi affini il consiglio di facolta'  riconoscera'
gli  insegnamenti  seguiti  con  esito  positivo,  indicando  laddove
necessario, le singole corrispondenze anche parziali, avendo riguardo
alla loro validita' culturale, propedeutica o  professionale  per  la
formazione richiesta dal corso al quale si chiede l'iscrizione.
  L'attivita'  didattica  complessiva comprende non meno di 1500 ore,
di  cui  almeno  600  ore  di   attivita'   pratiche   di   tirocinio
professionale  svolto  sotto  la  guida  di  un  docente  di  materia
professionale  e  con  il  coordinamento  di  un  assistente  sociale
operante  negli enti convenzionati presso cui si svolge il tirocinio.
Le attivita' di tirocinio - costitutive della formazione nel servizio
sociale -  debbono  essere  svolte  presso  il  servizio  sociale  di
qualificati  enti  pubblici  o privati, con i quali saranno stipulate
apposite convenzioni.
  L'ordinamento didattico e'  formulato  con  riferimento  alle  aree
disciplinari  intese  come  insiemi  di  discipline  scientificamente
affini    raggruppate    per    raggiungere    definiti     obiettivi
didattico-formativi  individuate  al  successivo  art.  5,  dove  per
ciascuna area e' previsto  il  numero  minimo  di  ore  di  attivita'
didattica.
  Al  fine  di facilitare il ricorso ad esperienze e professionalita'
esterne i moduli  relativi  all'area  professionale  potranno  essere
affidati  ad  esperti  di  servizio  sociale con titoli ed esperienza
professionale documentati ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 4  del
decreto del Presidente della Repubblica n. 162 del 10 marzo 1982.
  Il  numero  delle  annualita'  non  puo'  essere  inferiore  a 15 e
superiore a 18; e' consentito suddividere ciascuna annualita' in  due
moduli  didattici  di  durata  semestrale, ogni singola annualita' si
articola su almeno 60 ore di didattica.
  Le aree disciplinari  caratterizzanti  sono  8;  le  prime  6  sono
obbligatorie sul piano nazionale, mentre delle 2 aree seguenti almeno
una dovra' essere attivata in ciascuna sede.
  Il   piano   di  studi  e'  completato  da  almeno  6  insegnamenti
complementari tutti semestrali.
  1. Area professionale del servizio sociale - settori di  sociologia
generale  (Q05A)  e  sociologia  dei  processi economici e del lavoro
(Q05C) - (almeno cinque moduli annuali):
   principi e fondamenti del servizio sociale;
   politica sociale;
   metodi e tecniche del servizio sociale;
   organizzazione del servizio sociale.
  2.  Area  di  metodologia  delle  scienze  sociali  -  settori   di
statistica  sociale (S03B) e sociologia generale (Q05A) - (almeno due
moduli semestrali):
   statistica sociale;
   metodologia e tecnica della ricerca sociale.
  3. Area psicologica  -  settori  di  psicologia  sociale  (M11B)  e
psicologia  dello  sviluppo  e  dell'educazione  (M11A) - (almeno tre
moduli semestrali):
   psicologia sociale;
   psicologia dello sviluppo.
  4. Area sociologica - settori di  sociologia  generale  (Q05A),  di
sociologia  dell'ambiente  e  del territorio (Q05D), sociologia della
devianza (Q05G),  sociologia  dei  processi  culturali,  formativi  e
comunicativi  (Q05B)  e  discipline  demoetnoantropologiche  (M05X) -
(almeno tre moduli semestrali):
   antropologia culturale;
   sociologia;
   teoria dei processi di socializzazione;
   sociologia delle relazioni etniche;
   sociologia della famiglia;
   sociologia della devianza.
  5.  Area  giuridica  -  settori  del  diritto  privato  (N01X),  di
istituzioni di diritto pubblico (N09X), di diritto del lavoro (N07X),
di diritto amministrativo (N10X) e di diritto penale (N17X) - (almeno
tre moduli semestrali):
   nozioni giuridiche fondamentali (N01X) o diritto privato;
   diritto della sicurezza sociale o diritto del lavoro;
   diritto pubblico (N09X);
   diritto penale o diritto e procedura penale.
  6.  Area della sanita' pubblica - settori di medicina legale (F22B)
e di  igiene  generale  e  applicata  (F22A)  -  (almeno  due  moduli
semestrali):
   medicina sociale;
   igiene.
  7.  Area  economica - settori di economia politica (P01A), politica
economica (P01B) e scienza delle finanze (P01C) - (almeno  un  modulo
semestrale):
   istituzioni di economia;
   economia della sicurezza sociale;
   economia pubblica.
  8.  Area  delle  scienze  dell'educazione  -  settori  di pedagogia
generale (M09A) e sociologia dei processi  culturali  e  comunicativi
(Q05B) - (almeno un modulo semestrale):
   pedagogia generale;
   educazione degli adulti;
   sociologia dell'educazione.
  9.  Le  discipline  complementari  (tutte  con  modulo  semestrale)
saranno scelte tra le discipline obbligatorie non sostenute come tali
o  entro  il  seguente  elenco,  fino  a  concorrere  al  numero   di
insegnamenti  scelti  dalla  struttura  didattica  entro i limiti del
comma uno dell'art. 5:
   criminologia minorile;
   diritto amministrativo;
   diritto del lavoro e della previdenza sociale;
   diritto di famiglia;
   diritto penitenziario;
   diritto regionale e degli enti locali;
   economia aziendale;
   economia del lavoro;
   etica sociale;
   lingua inglese;
   economia applicata;
   ordinamento della famiglia;
   pedagogia speciale;
   psichiatria;
   psicodinamica delle relazioni familiari;
   psicologia di comunita';
   psicologia di gruppo;
   psicopatologia;
   sociologia della comunicazione;
   sociologia della medicina;
   sociologia dell'organizzazione;
   sociologia della salute;
   sociologia della sicurezza sociale;
   statistica;
   storia contemporanea;
   storia del pensiero;
   storia dell'amministrazione pubblica;
   storia delle idee;
   storia delle istituzioni politiche;
   storia economica e sociale del mondo contemporaneo;
   storia sociale;
   teoria e tecnica del colloquio psicologico.
  10. Durante il primo  biennio  lo  studente  dovra'  dimostrare  la
conoscenza  e la comprensione di una lingua straniera con particolare
riferimento ai temi del servizio sociale. La scelta della lingua e le
modalita' di accertamento sono definite dal consiglio di diploma.
  La   frequenza  alle  lezioni  e  la  partecipazione  al  tirocinio
professionale sono obbligatorie  per  almeno  due  terzi  dell'orario
previsto.
  Le  attivita' svolte dagli allievi in strutture di servizio sociale
all'estero, possono essere valutate dal consiglio di diploma ai  fini
della  frequenza  del tirocinio professionale. Gli esami di tirocinio
consistono   nella   discussione   di   una   relazione   dettagliata
dell'attivita' professionale svolta e documentata.
  All'esame  di  diploma  lo  studente  viene  ammesso solo ove abbia
frequentato i corsi e superato gli esami di  tutti  gli  insegnamenti
caratterizzanti  e  opzionali  e  tenuto  conto della valutazione del
tirocinio professionale.
  L'esame di diploma tende ad accertare la  preparazione  di  base  e
professionale del candidato secondo modalita' stabilite dal consiglio
di  diploma.  L'esame consiste nella discussione di una dissertazione
scritta su  un  argomento  di  natura  teorico-applicativa  assegnato
almeno sei mesi prima.
  I  consigli  di  diploma  determinano, con apposito regolamento, in
conformita' del regolamento didattico d'Ateneo,  l'articolazione  del
corso  di  diploma in accordo con quanto previsto dall'art. 11, comma
2, della legge n. 341/1990.
  In particolare, nel  regolamento  sara'  indicato  il  piano  degli
studi,  nel rispetto dei vincoli di ore complessive di didattica e di
area disciplinare di cui all'art. 5. Nel piano  degli  studi  saranno
almeno individuati:
   i  corsi  ufficiali di insegnamento (monodisciplinari o integrati)
con le relative denominazioni e propedeuticita' di esame;
   la  collocazione  degli  insegnamenti   nei   successivi   periodi
didattici (anni o semestri);
   le  prove  di  valutazione  degli studenti e la composizione delle
relative commissioni;
   i vincoli per iscrizione ad anni di corso successivi al primo;
   le sedi di tirocinio con cui stipulare le convenzioni.
  Il presente decreto sara' inviato  alla  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica italiana per la pubblicazione.
   Lecce, 11 ottobre 1996
                                                    Il rettore: RIZZO